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bovisateatro: «Insieme dal 1963 Recitare per noi è impegno civile»
«Crediamo nel valore civile e politico del teatro, per questo siamo ancora insieme, dal 1963». BovisaTeatro è uno dei tanti miracoli nascosti tra le strade della nostra città. Una compagnia amatoriale composta da una ventina di persone di diversa età e provenienza, frutto della passione e della pazienza di Cesare Ungaro e Giancarlo Monticelli, unici attori professionisti, diplomati all' Accademia Filodrammatici di Milano. La loro esperienza è diventata un libro, «Storia di un gruppo di teatro», che tra foto, locandine e recensioni raccoglie 48 anni di progetti, emozioni, ideali. A parlarne domani nella biblioteca Dergano (via Baldinucci 76, ore 18) saranno Cesare Ungaro, Sergio Zurlo e Raffaele Taddeo. «I nostri obiettivi sono sempre gli stessi», sottolinea Ungaro, «la costituzione di Bovisateatro (nel 2004) lo conferma, il nome ce l' ha dato Luigi Mazzari, un uomo attento al territorio e alle realtà sociali del suo tempo». Gli spettacoli, quasi tutti in scena nella sala parrocchiale di via Pavoni 10 (unico teatro della zona), raccontano le scelte del gruppo. «In occasione del Giorno della memoria, abbiamo presentato Sonny Boy, dal libro di Annejet Van Der Zijl», continua l' attore. «Storia di coraggio e solidarietà nell' Olanda occupata dai nazisti. C' è anche Moda, attore senegalese che lavora con noi da sempre». «Con l' associazione Luca Rossi, abbiamo deciso di devolvere i guadagni alla Fondazione Binario 21 per la realizzazione del Memoriale della Shoah». Tra i titoli antimilitaristi c' è L' interrogatorio di Lucullo di Bertolt Brecht diretto da Monticelli, che con la precedente giunta della Provincia andò in tournée nelle scuole. Il gruppo è attivissimo sul fronte immigrazione. Oltre alla collaborazione con «La tenda», centro culturale multietnico che si occupa di cultura migrante, e la presenza di due attori stranieri in compagnia, Bovisateatro ha proposto Imbarazzismi, ispirato al libro di Kossi Komla, mentre sulle condizioni degli stranieri nei centri di identificazione ha proposto «Vite parallele» con testi di Mihai Butcovan, Erri De Luca, Gabriele Del Grande e Paola Franzini. E a giugno si parlerà di finanza con Le regole del gioco, il loro nuovo lavoro sulla globalizzazione. 

Grossi Livia

Pagina 16 (15 aprile 2011) - Corriere della Sera

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